Questo è un percorso che va da ponte a punta (e viceversa). Nell’unione di un sentiero lungo l’asta fluviale del Sinello, un crinale con ampi paesaggi, fino ad avvicinarsi alla città di Vasto, l’antica Histonium, per connettersi poi con Punta Penna, dove c’è il secondo faro più alto d’Italia.  
 

L’ingresso a nord, su sterrato compatto, in pendenza nei primi cento metri e poi pianeggiante, è il ponte sul fiume Sinello, interessante recupero della struttura dell’ex tracciato ferroviario, come altri lungo la Rete Ciclabile dei Trabocchi. Siamo peraltro in prossimità del percorso ciclabile all’interno della Riserva naturale regionale di Punta Aderci luogo magico dedicato nell'antichità al culto del dio Ercole. 

Lasciato questo sentiero sul fiume Sinello, che lambisce anche il bosco Fosso Zimarino, una volta immessi su strada asfaltata si raggiunge un crinale con ampi paesaggi, percorrendo un tratto di provinciale non molto trafficata che avvicina al centro abitato di Vasto.

Il percorso passa per la provinciale che lambisce la città di Vasto: arrivati all’altezza della rotonda Histonium (fra viale Perth e via del Giglio), per raggiungere piazza Rossetti, riferimento per il centro città, bastano cinque minuti in bici.

Eccoci nella “terra d’oro”: così è definita la città in una nota canzone popolare locale, cantata in dialetto. L’elenco dei motivi per i quali è detta così, è lungo. Per scoprirlo, il consiglio è prendersi del tempo per un bel giro nel nucleo storico: il Castello Caldoresco, il Palazzo d’Avalos con i giardini napoletani, l’Arco di Porta Santa Maria e il Teatro Rossetti, uno dei primi in Abruzzo, la Cattedrale di San Giuseppe, che conserva l’originale facciata trecentesca con portale e rosone, la Chiesa di San Pietro di cui resta soltanto la facciata prospiciente la piazza omonima, la Chiesa di Santa Maria Maggiore e la Chiesa di San Michele Arcangelo, patrono della città. E la vista dalla Loggia Amblingh e le antiche Terme che risalgono al II-III secolo d.C., dove sono stati rinvenuti preziosi pavimenti in mosaico raffiguranti il dio Nettuno e altre scene marine. Ci sarà un motivo per il quale in passato Vasto venne definita l’”Atene d’Abruzzo”.

Questo è il territorio indiscusso del Brodetto di pesce alla vastese, piatto simbolo della cucina locale, che nasce dall’incontro tra ortolani e pescatori. Uno degli ingredienti distintivi della sua preparazione è il pomodoro “mezzotempo”.

Seguendo la traccia indicata nel percorso si arriva a intersecare la Statale. Da qui, con stradine secondarie, eccoci in vista di Punta Penna dove è inconfondibile la figura del faro, il secondo più alto d’Italia. Sul promontorio c’è anche una delle antiche torri di avvistamento che si trovano lungo la costa abruzzese, per non dire dei trabocchi sul molo e di Punta Aderci, a pochi colpi di pedale da qui.  


(Foto di copertina, Vasto - © Archivio CARSA Edizioni_Foto Roberto Monasterio)

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