Sono tanti i ponti che si incontrano lungo la Rete Ciclabile dei Trabocchi, più e meno lunghi. In particolare ci sono quelli ricavati dai vecchi passaggi ferroviari e poi ci sono i nuovi, come questo realizzato nel tratto di ciclabile in prossimità del faro di Ortona e del Castello, uno dei punti di riferimento di questo percorso, che tocca un’altra possente struttura come il castello di Crecchio, fino al girovagare fra le stradine della città di San Tommaso. 

 

Questa parte di ciclovia non è ancora completo come spiegato in Rete Ciclabile dei Trabocchi: cose da sapere prima di iniziare: 
in direzione nord si interrompe, sono annunciati lavori per il passaggio nelle gallerie del promontorio dei Ripari di Giobbe. Così i pedalatori hanno trovato una scosciatoia per evitare il più possibile di passare lungo la Statale. Questo passaggio è dunque il nostro punto di riferimento.

Usando il Ponticello vicino al faro di Ortona come punto di ingresso, c’è da dire che il tratto per raggiungere la Via Adriatica è bello ripido, con punti al 9% di pendenza (ma il cicloturista, se deve scendere e spingere la bici, certo non si offende). Eccoci dunque su asfalto, lungo la strada provinciale San Tommaso (presenza costante lungo questa pedalata) per poi entrare nello sterrato della Via dei Mulini, lungo la quale, sotto Crecchio, si trova anche un’area attrezzata con birreria e pizzeria.

È importante sapere che lungo la Via dei Mulini si trovano due piccoli guadi, non difficilissimi da affrontare, sebbene dipenda anche dalle singole capacità e abilità di guida della bicicletta. Il livello dell’acqua varia in base alle stagioni e alle condizioni climatiche.

Nella vallata lungo il fiume Arielli si conservano testimonianze di antichi mulini ad acqua - qui dall’inizio del 1400 - fra mole in pietra, ruote idrauliche e pale sotterranee.

In vista del paese - nella foto di copertina uno scorcio delle stradine di Crecchio - il castello si fa notare: peraltro, è sede del Museo dell’Abruzzo Bizantino ed Alto Medievale

Il tracciato che porta verso la città di Ortona, alternando sterrato e asfalto, è un tratto del Cammino di San Tommaso, che a piedi o in MTB collega la città con Piazza San Pietro a Roma. Entrando in città, all’altezza dello stadio, sono da segnalare i bei murales.
 

A Ortona è bello girovagare fra il castello, i palazzi storici, la celebre passeggiata orientale vista mare, i vicoli, vedere il teatro. Qui convivono tante storie e vocazioni: è città segnata dalle vicende della Seconda guerra mondiale - con la tragica pagina della Battaglia di Ortona, tra il 20 e il 28 dicembre del 1943 nonché, come detto, luogo di culto di San Tommaso. 

La Cattedrale basilica dedicata a San Tommaso apostolo è sul sito sito di un antico tempio romano. Custodisce le ossa del Santo dal 6 settembre 1258, portate dall’ortonese  Leone, capitano della flotta che condusse le ossa e la pietra tombale a Ortona, dall’isola greca di Chios.  

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