Un'idea per vivere la Rete Ciclabile dei Trabocchi in sella, due giorni. Ecco la prima parte, che prevede il pernotto a Francavilla a Mare o la partenza la mattina, sempre avendo come punto di riferimento la Stazione. E qui come prosegue il viaggio con il percorso da Casalbordino Lido a Vasto-San Salvo.

La città col pontile sul mare. Francavilla al Mare è “netta, agilissima, tra 'l verde; più lungi sfumate molli caligini di viola...” per dirla con la definizione di Gabriele d’Annunzio che amava frequentare queste spiagge - anche in versione naturista, anticipando di molto i tempi - che ancora oggi sono il tratto caratteristico di un centro balneare attrezzato, dedicato al turismo per le famiglie e con occasioni di divertimento per i più giovani.

A fine Ottocento, la cittadina divenne punto di riferimento per la cultura italiana e internazionale grazie alla poliedrica ed eclettica figura di Francesco Paolo Michetti e al suo Cenacolo, centro di ritrovo e di incontro per intellettuali e artisti. Frequentatori abituali furono Gabriele d’Annunzio, gli scrittori Eduardo Scarfoglio e Matilde Serao, lo scultore Costantino Barbella e il musicista Francesco Paolo Tosti.

Da vedere il Mumi-Museo di Arte contemporanea della Fondazione Michetti che, fra le altre opere, custodisce due monumentali tele di Francesco Paolo Michetti,  presentate all'Esposizione universale di Parigi nel 1900: Le serpi e Gli storpi.
 

La ciclopedonale termina all’altezza di Contrada Postilli quando si pedala su una strada secondaria. Una curiosità: lato monti ci sono serre di pomodoro che collegano idealmente la campagna al mare.

Nel sottopasso che porta verso la statale ci sono murales interessanti, a firma di street-artist dei quali troviamo opere anche più avanti. L'altra stazione di riferimento è quella di Tollo-Canosa Sannita: nel tratto dietro la stazione c’è una bella spiaggia libera con tratti di piccole  dune e bella vegetazione. Da qui all'altezza del cartello che indica la località contrada Arielli, verso l'interno, ci sono 2 Km di Statale, dopo i quali si va lato mare con un passaggio sterrato battuto. La stradina porta verso la salita - all'altezza di un camping - fino al pianoro che passa per Torre Mucchia e la Riserva naturale regionale Ripari di Giobbe. Ecco la curva che apre la vista al mare e la scorciatoia che porta sul tratto di ciclabile sotto al castello di Ortona con il relativo faro. Quindi il porto e la stazione. Sopra c’è la città di Ortona.

Eccoci dunque all’altezza di Lido Saraceni, con i murales  e una comoda fontanella nei pressi, proprio all’altezza del sottopassaggio. Da qui iniziano i 42 Km della Via Verde della Costa dei Trabocchi, che si identifica con la pedalata da Ortona lido a Marina di Vasto, con poi gli ulteriori 6 km fino a San Salvo Marina. Inizia dunque la serie di gallerie recuperate, con la più lunga di tutto il percorso che passa sotto la Riserva naturale regionale Punta dell’Acquabella: fra geologia e romanticismo possiamo dire che le falesie sono un’estensione del massiccio della Maiella, la montagna madre degli abruzzesi che così raggiunge l’Adriatico. Poco dopo la galleria di Acquabella ci sono i resti di una delle Torri di avvistamento lungo la Rete Ciclabile dei Trabocchi e poco più avanti a Punta Mucchiola il primo della serie di Trabocchi.

In prossimità della Marina di San Vito c’è una delle Curiosità archeologiche lungo la Rete Ciclabile dei Trabocchi, poi il vivace centro e poco più avanti il Trabocco Turchino e il promontorio dannunziano: nel nome richiama Gabriele d’Annunzio e del resto “Il paesaggio, la gente, il mare, il clima dei luoghi esaltarono il vate, che li immortalò nelle pagine del Trionfo della morte e li ricordò sempre con sincera nostalgia e rimpianto in altri scritti e in molte lettere a Barbarella e agli amici” (Fonte: comunesanvitochietino.it). Da sopra c’è un punto di vista privilegiato sulla costa e sui Trabocchi.

Va segnalato che il percorso per il promontorio è su sterrato e a tratti sconnesso, con punte di pendenza fra il 5 e l’8 per cento. Si consiglia di andare con bici a mano, sia in salita sia in discesa. 

Dopo il promontorio si prosegue incontrando, fra gli altri, punti di interesse, come il porticciolo di Vallevò e il ponte sul Sangro, il secondo fiume più lungo d’Abruzzo, dopo il Pescara. All’altezza di località Lago Dragoni la ciclabile si interrompe. Per avere un riferimento: a 20 Km dalla Stazione FS di Ortona. Qui si passa sulla SS 16: non c’è la ciclabile per via di una frana lungo l’ex tracciato ferroviario, c’è il progetto di realizzazione di un ponte. Dopo 2 Km si torna su ciclabile all'altezza di Lido Le Morge. La selva lato monti è la Lecceta di Torino di Sangro testimonianza di ciò che rimane dei boschi che caratterizzavano il paesaggio, presenti fino alla fine del Settecento. 

Per evitare la Statale, il percorso può essere integrato con il Foce e collina.

Rientrati sulla ciclabile, c’è da scendere verso la spiaggia di ciottoli per vedere il bel trabocco di Punta Le Morge. Nella parte nord, inoltre, c’è l'unica spiaggia naturista autorizzata lungo tutta la costa abruzzese. In direzione sud dal trabocco c’è un’altra bella spiaggia libera, nella quale spicca il bel papavero cornuto o papavero giallo, uno degli interessanti esempi di flora lungo la Rete Ciclabile dei Trabocchi. Si va poi sempre su ciclabile fino a un tratto di strada bianca che accompagna verso Echi di transumanza lungo la Rete Ciclabile dei Trabocchi.

Una nota sull’importanza della spiaggia di Casalbordino lido dal punto di vista naturalistico. I ciuffi di Camomilla di mare sono presenti tutto l’anno fra le dune della spiaggia libera ma danno il meglio nel periodo di maggio con la fioritura, regalando inoltre un buon profumo che rallegra ancora di più la pedalata.   

Al momento in cui scriviamo (dicembre 2023) c’è l’annuncio dei lavori per un ulteriore tratto di ciclabile sul lungomare di Casalbordino. 

Termina così la prima tappa di questo week-end.

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