Un percorso breve, sì, ma divertente e soprattutto utile a evitare il passaggio sulla Statale, nel tratto in cui manca ancora il collegamento ciclabile. Perfetto in entrambe le direzioni, sebbene con le dovute differenza fra salita e discesa. E per integrare dunque la pedalata lungo la Via Verde della Costa dei Trabocchi.
 

Il punto di ingresso a Nord è all’intersezione fra la Via Verde e la strada che porta verso la campagna all'interno. Siamo in prossimità della foce del Sangro, il secondo fiume più lungo d’Abruzzo, dopo il Pescara: “Nasce alle pendici del Monte Turchio a 1400 metri nel Parco Nazionale d’Abruzzo, scorre poi per 117 km attraversando per un breve tratto il territorio molisano e poi segnando il confine fra la nostra regione e il Molise” (Fonte: leccetaditorinodisangro.it). Un punto di osservazione privilegiato della foce del fiume che incontra il mare è il vicino ponte sull’ex tracciato ferroviario. 
 

Vie secondarie dunque, un breve tratto di provinciale e poi verso la contrada che porta al Cimitero militare britannico di Torino di Sangro. Questo luogo “accoglie le spoglie di 2617 militari provenienti da territori del Commonwealth britannico, di cui 2542 identificati e 75 ignoti, caduti nel corso della seconda guerra mondiale, durante la battaglia per lo sfondamento della linea Gustav sul fiume Sangro, nel novembre-dicembre 1943” (Fonte: fondoambiente.it). 

E con un tratto sterrato, dal cimitero, si pedala nella parte alta della Riserva Naturale Regionale Lecceta di Torino di Sangro, testimonianza di ciò che rimane dei boschi che caratterizzavano il paesaggio, presenti fino alla fine del Settecento.  “Il bosco di Torino di Sangro si caratterizza come l’unica selva costiera residuale, di una certa estensione e consistenza, del litorale adriatico compreso tra il Biferno a sud e il Monte Conero a settentrione. L’ultima vestigia di quella immensa selva che, secondo Edrisi geografo arabo alla corte normanna, si estendeva senza soluzione di continuità da Campomarino, in Molise, fino ad Ancona” (Fonte: leccetaditorinodisangro.it).

Fra asfalto e brecciolino, eccoci a contrada Lentesco, dove bisogna fare attenzione per l'attraversamento della statale. La discesa (o salita a seconda della direzione) porta verso la Via Verde. Qui ci sono anche diverse occasioni per il ristoro e non manca un’altra fontanella. Qui c’è una bella spiaggia, caratterizzata anche da un tratto autorizzato per naturisti e merita un’occhiata il Trabocco di Punta Le Morge. Al mare si scende con un breve tratto sterrato.

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